Rovato

Alcune informazioni

Il comune di Rovato si trova nell’alta pianura bresciana compresa fra i colli del lago di Iseo a nord e la pianura cerealicola a sud. Oggi ha una superficie di 26,10 kmq e una popolazione residente superiore ai 18000 abitanti, comprensiva delle frazioni di Bargnana, Duomo, Lodetto, San Giorgio, San Giuseppe, Sant’Andrea e Sant’Anna. E’ l’ottavo comune per popolazione in provincia di Brescia con una densità abitativa che è superiore al doppio della media provinciale.

Per la sua posizione di passaggio fra le valli bresciane e la pianura Padana, Rovato ha da sempre rivestito una posizione strategica nel territorio circostante. Già nel periodo della dominazione romana, particolarmente florido in tutta la Franciacorta per la crescita dell’agricoltura, del commercio e dell’edilizia, il castrum di Rovato divenne il fulcro di tutte queste attività.

Nei secoli successivi, a partire dalla dominazione Longobarda, Rovato affermò la propria centralità nell’abito del commercio, tanto che nel 1440, quando Venezia riordinò fiere e mercati vietando quelli settimanali, il mercato del lunedì di Rovato fu uno dei pochi ad essere mantenuto attivo.

Attualmente Rovato mantiene questa posizione strategica nella provincia di Brescia e si presenta come il centro principale della Franciacorta. E’ connesso all’autostrada A4 tramite un’uscita dedicata ed è percorsa dalla strada statale 11. Una grande stazione ferroviaria lo collega alla linea Milano-Venezia e alla linea Brescia-Bergamo-Lecco, utilizzate non solo dai Rovatesi ma anche dagli abitanti dei comuni circostanti dell’area franciacortina e della pianura occidentale.

Sono presenti anche diversi servizi, che interessano il territorio sovracomunale circostante: oltre alla stazione, Rovato ha due istituti superiori, un ospedale, un centro di riabilitazione, il distretto veterinario dell’azienda sanitaria locale, un centro fiere e una società di servizi ambientali ed energetici, Cogeme.

Il paese e le attività

La storica vocazione commerciale si è mantenuta intatta nel corso del tempo: ne sono testimonianza gli oltre trecento negozi di vicinato e il centinaio di esercizi pubblici sparsi sul territorio, nonché il mercato del lunedì che è stato riconosciuto dalla Regione Lombardia come mercato storico.

La maggior parte degli esercizi commerciali è concentrata nel centro storico, in cui si individuano tre luoghi particolarmente significativi:

Corso Bonomelli, l’antica “strada larga”, attualmente arteria di passaggio verso la Franciacorta sulla quale si affaccia una lunga schiera di negozi, caffè, tra i quali il vecchio caffé Lallio, celebre nei primi del ‘900, banche e dimore storiche come villa Sonzogni e casa Rovati.

Piazza Cavour, sede dello storico mercato, è ora cornice di Rovato e luogo di incontro quotidiano, che ospita diversi servizi: dai bar, ai negozi di alimentari, fra cui una macelleria storica, alla farmacia, ai negozi di abbigliamento che proseguono lungo le vie circostanti. Negli ultimi anni la piazza è sede di molte manifestazioni, da quelle culturali a quelle commerciali, fra cui l’ormai celebre “Sbarazzo” che si svolge per due edizioni all’anno.

Il Foro Boario, area dello storico mercato del bestiame,è ora sede del mercato storico del Lunedì, della fiera riconosciuta a livello nazionale “Lombardia Carne” e delle estive feste popolari.

Nel centro storico lo spazio destinato ai negozi convive con quello occupato dagli edifici antichi che si riservano di ospitare vari servizi alla popolazione, primo fra tutti il palazzo municipale, risalente almeno al XV secolo e alla dominazione Veneta. Accanto ad esso sugli spalti emergono i resti delle imponenti mura venete, sulle quali sono state edificate le scuole elementari in epoca fascista. Proseguendo ancora sugli spalti si incontra l’edificio che ospitava le vecchie prigioni e che, per decenni, è stato sede della biblioteca comunale. In Corso Bonomelli la già citata casa Rovati, oggi ristrutturata, è sede della nuova biblioteca e centro culturale, e casa Sonzogni è stata sede della storica scuola di arti e mestieri Francesco Ricchino.